FAQ: Fibra ottica
FAQ J.1
Quali sono i vantaggi di un impianto realizzato in fibra ottica rispetto ad uno in cavo coassiale?
Se confrontato con un impianto tradizionale che distribuisce i segnali su cavo coassiale, un impianto in fibra ottica offre i seguenti vantaggi:
● grazie alle bassissime perdite di segnale non pone limiti alle distanze percorribili;
● grazie alla maggiore larghezza di banda e velocità di connessione, ha un’altissima capacità trasmissiva;
● offre sicurezza nella trasmissione dati per la non intercettabilità del flusso di segnale;
● in quanto materiale completamente dielettrico, la fibra ottica è immune da disturbi elettromagnetici, scariche atmosferiche e correnti di dispersione e pertanto può correre parallela alle linee elettriche. Ciò consente la posa della fibra ottica all'interno delle medesime tubazioni impiegate per altri servizi (es. telefonia);
● poichè la fibra ottica è resistente agli agenti atmosferici, può essere utilizzata in ambienti umidi ed in località di mare;
● consente la distribuzione dei segnali sia TV che SAT con la posa di una singola fibra ottica per ogni tratta, con conseguente riduzione del numero di cavi impiegati;
● grazie alle dimensioni ridotte delle bretelle in fibra ottica e dei relativi connettori preintestati, la posa della fibra ottica può avvenire anche in tubazioni di piccolo diametro;
● grazie all'utilizzo di un ricevitore ottico per ogni unità abitativa, è possibile il mantenimento, all'interno dei singoli appartamenti, delle connessioni terminali in cavo coassiale per collegare televisori, decoder digitali terrestri e decoder satellitari.
FAQ J.2
Cosa occorre fare per realizzare un impianto in fibra ottica a norma di legge?
Nel caso di edifici di nuova costruzione o sottoposti ad interventi di ristrutturazione come definiti nell'art. 10 del DPR 380/01, per realizzare un impianto in fibra ottica conforme alle disposizioni di legge occorre rispettare quanto descritto all'interno della Legge 164 dell’11 novembre 2014 (vedi FAQ K.29 e J.3), la quale, a partire dal 1° luglio 2015, regola per l'appunto le disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica.
FAQ J.3
Cosa occorre fare perché un impianto sia conforme alla Legge 164?
Perché un impianto in fibra ottica sia conforme alla Legge 164 (vedi FAQ J.2) è necessario predisporre:
• un vano tecnico nel sottotetto, punto di raccolta dei servizi ricevuti via etere;
• un vano tecnico ricavato alla base dell’edificio, dove saranno presenti due elementi: il CSOE (Centro Servizi Ottico di Edificio) ed il ROE (Ripartitore Ottico di Edificio);
• una STOA (Scatola di Terminazione Ottica di Appartamento), che può essere contenuta all’interno del QDSA (Quadro di Distribuzione dei Segnali di Appartamento), per ciascuna unità abitativa.
Per maggiori info sui vari elementi che compongono un'impianto in fibra ottica vedi le seguenti FAQ:
• FAQ K.30: definizione di CSOE
• FAQ K.31: definizione di ROE
• FAQ K.32: definizione di STOA
• FAQ K.33: definizione di QDSA
FAQ J.4
E' possibile realizzare un ampliamento in fibra ottica di un impianto TV preesistente in cavo coassiale?
Consentendo la distribuzione dei segnali TV-SAT con la posa di una singola fibra ottica per ogni tratta e grazie alle sue dimensioni ridotte, la fibra ottica può essere posata all'interno delle medesime tubazioni impiegate per altri servizi (come ad esempio la telefonia, la citofonia, ecc.) in quanto materiale completamente dielettrico. Ciò permette l'ampliamento in fibra ottica di impianti televisivi preesistenti senza la rimozione dei cavi coassiali. Le due infrastrutture, infatti, possono coesistere e grazie all'utilizzo di un ricevitore ottico per ogni unità abitativa è possibile il mantenimento, all'interno dei singoli appartamenti, delle connessioni terminali in cavo coassiale per collegare televisori, decoder digitali terrestri e decoder satellitari.
FAQ J.5
Come si capisce se un dispositivo in fibra ottica trasmette il segnale in modo corretto? Emette luce?
Per capire se il segnale in fibra ottica si propaga in modo corretto all'interno dell'impianto occorre avvalersi dell'utilizzo di uno strumento apposito, detto Power Meter (art. 19-426), il quale permette di fare un'analisi della qualità dei segnali che si propagano lungo la distribuzione in fibra ottica.
Attenzione! E' severamente proibito orientare un'estremità della fibra ottica in direzione degli occhi con l'intento di vedere se "emette luce". Le onde elettromagnetiche impiegate nelle trasmissioni in fibra ottica, infatti, non rientrano nel campo delle emissioni percepibili dall'occhio umano: così facendo, non solo non è possibile rilevare eventuali malfunzionamenti, ma si rischia inoltre di danneggiare gravemente la retina dell'occhio.